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Viaggio in Inghilterra

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Vittorio Alfieri (1749-1803)

Viaggio in Inghilterra/A trip to England

Brani tratti dalla "Vita"/Excerpts from "A Life"

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Lasciate finalmente le rive della Francia, appena sbarcammo a Douvres, che quel freddo si trovo scemato per meta, e non trovammo quasi punta neve fra Douvres e Londra. Quanto mi era spiaciuto Parigi al primo aspetto, tanto mi piacque subito l'Inghilterra, e Londra massimamente. Le strade, le osterie, i cavalli, le donne, il ben essere universale, la vita e l'attivita di quell'isola, la pulizia e il comodo delle case benche picciolissime, il non vi trovare pezzenti, un moto perenne di danaro e d'industria sparso egualmente nelle province che nella capitale; tutte queste doti vere ed uniche di quel fortunato e libero paese, mi rapirono l'animo a bella prima, e in due altri viaggi, oltre quello che vi ho fatti finora, non ho variato mai piu di parere, troppa essendo la differenza tra l'Inghilterra e tutto il rimanente dell'Europa in queste tante diramazioni della pubblica felicita, provenienti dal miglior governo. Onde, benche io allora non ne studiassi profondamente la costituzione, madre di tanta prosperita, ne seppi pero abbastanza osservare e valutare gli effetti divini.

In Londra essendo molto maggiore la facilita per i forestieri di essere introdotti nelle case, di quel che non sia in Parigi, io, che a quella difficolta parigina non avea mai voluto piegarmi per ammollirla, perché non mi curo di vincere le difficolta da cui non me ne ridonda niun bene, mi lasciai allora per qualche mese strascicare da quella facilita, e da quel mio compagno di viaggio, nel vortice del gran mondo

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Nell'aprile poi col mio solito compagno si fece una scorsa per le piu belle province d'Inghilterra. Si ando a Portsmouth e Salisbury , a Bath , Bristol e si torno per Oxford a Londra. Il paese mi piacque molto, e l'armonia delle cose diverse, tutte concordanti in quell'isola al massimo ben essere di tutti, m'incanto sempre piu fortemente; e fin d'allora mi nascea il desiderio di potervi stare per sempre a dimora; non che gli individui me ne piacessero gran fatto (benche assai piu dei francesi, perché piu buoni e alla buona), ma il local del paese, i semplici costumi, le belle e modeste donne e donzelle, e sopra tutto l'equitativo governo, e la vera liberta che n'e figlia; tutto questo me ne faceva affatto scordare la spiacevolezza del clima, la malinconia che sempre vi ti accerchia, e la rovinosa carezza del vivere.

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